Primiero, "Mano Amica" presenta le ricadute del progetto 'cure palliative'

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Da questa iniziativa, conclusasi di recente, è stato preso lo spunto per organizzare un incontro a Primiero, per parlare di Cure Palliative nelle aree montane, alla ricerca di sinergie e obiettivi comuni per il futuro nelle Province di Trento e di Belluno. Alla presenza dei rappresentanti della sanità bellunese, trentina e degli amministratori locali di Primiero e Feltre, con il presidente della Comunità di valle, sono stati illustrati i risultati e le ricadute sul piano assistenziale dei progetti in corso di realizzazione per lo sviluppo delle Cure Palliative.

Dopo l'introduzione dei due Presidenti delle Associazioni di Volontariato, Paolo Biacoli e Laura Froner, sono intervenuti: don Renzo Pegoraro, Cancelliere della Accademia Pontificia per la Vita : "Perché le CP in RSA?", Giampietro Luisetto, Coordinatore SICP Veneto e Massimo Melo, coordinatore SICP Trento che hanno presentato i progetti di Cure Palliative in corso nei rispettivi ambiti, illustrando i dati aggiornati, influenza sulle modalità di lavoro, ambiti di miglioramento, Giuliano Mariotti, direttore Sanitario dell'ASL trentina e Giampaolo Pecere, direttore dei Servizi Socio Sanitari dell'Ulss 1 Dolomiti, che hanno valorizzato le esperienze in corso anche nella prospettiva di sviluppi e sinergie nelle due realtà sanitarie , con problematiche analoghe di assistenza in Province montane, Stefano Capelli, Presidente dell'Ordine dei Medici di Belluno, che ha espresso l'impegno per proseguire nel cammino intrapreso di formare medici di medicina generale con particolare interesse per le Cure Palliative.

Erano presenti all'incontro anche Gino Gobber, Presidente Società Italiana di Cure Palliative e Cosimo De Chirico, che è stato fino a due anni fa un lungimirante Responsabile del Coordinamento Regionale Veneto per le Cure Palliative e la lotta al dolore. E' stato dato risalto all'iniziativa pubblico-privato dell'esperienza nel territorio Feltrino. "E' costante il pensiero alla benefattrice Maria Sanvido, la cui volontà era di vedere realizzati dei progetti innovativi per la cura e l'assistenza alle persone fragili e gravemente ammalate, finanziati anche dai risparmi di una vita che, per il tramite dell'esecutore testamentario Loris Paoletti, sono stati destinati anche a Mano Amica", ha dichiarato Paolo Biacoli, Presidente di Mano Amica.

Erano presenti i direttori di distretto in carica dell'Ulss 1 Dolomiti, Alessio Gioffredi e Lucia Della Torre e il direttore di Distretto del Primiero, Alberto Crestani e Adriano Rasi Caldogno, che aveva avviato il progetto nel Feltrino nel giugno 2018 quando era direttore Generale dell?'Ulss1 Dolomiti. Un ringraziamento particolare è stato esteso ai medici presenti che, per lo più a titolo gratuito, avevano formato gli operatori delle RSA di Feltre e della Valle del Vanoi a Canal San Bovo, appartenenti alle specialità di Cardiologia, Pneumologia, Medicina e Geriatria, Nefrologia, i medici palliativisti, assieme a psicologi, infermieri e assistenti sociali.

Paolo Biacoli ha voluto spiegare le ragioni della scelta del Primiero in cui effettuare l'incontro, anche aldilà del coinvolgimento della RSA di Canal San Bovo nel progetto sperimentale. Ha richiamato infatti due figure di spicco nella storia delle Cure Palliative nel Feltrino: Gino Gobber, che ha lasciato Feltre per diventare Primario a Trendo solo dopo aver formato un'equipe di operatori sanitari di altissimo livello e Luigi Zortea che, quand'era Presidente della Comunità del Primiero, ha proposto e fatto realizzare con risorse del Primiero l'aumento di posti letto in Hospice da 4 a 7. L'incontro è stato preceduto da un corso di formazione accreditato ECM rivolto a oltre 50 operatori delle RSA del Trentino e del Distretto 2 di Feltre, svoltosi dalle 14.30 alle 18.30 presso la Sala parrocchiale di Pieve a Primiero.

Il progetto sperimentale. Era stato redatto da 'Mano Amica' in collaborazione con la direzione del Distretto 2 di Feltre e approvato dalla Direzione Generale con deliberazione n. 992 del 29 giugno 2018 , con oggetto "Sviluppo delle Cure Palliative nelle strutture residenziali per anziani". Le strutture presso cui fare la sperimentazione dovevano presentare i requisiti idonei in termini di assistenza infermieristica 24/24 ore e di ospiti ad alta intensità assistenziale, per questo erano state scelte l'Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona e l'Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona "Valle del Vanoi" operante nel territorio Trentino . Era prevista una durata biennale per la realizzazione del progetto, protrattasi causa Covid-19 al 31 dicembre 2021.

Agli obiettivi previsti nel progetto originario si è poi aggiunto l'obiettivo di realizzare - ove non già presente - una struttura "tipo hospice" per i pazienti terminali allo scopo di meglio realizzare, grazie anche alla presenza dei familiari , gli obiettivi globali in termini di dignità e qualità della vita in sintonia con le aspettative di ciascuna persona assistita. Formazione del personale. Oltre al dr. Giampietro Luisetto, MMG responsabile scientifico del progetto, sono stati coinvolti i tre medici palliativisti di Feltre e numerosi medici specialisti (geriatri, cardiologi, nefrologi, pneumologi) dell'Ulss 1 Dolomiti . Per consentire la partecipazione di tutti gli operatori delle due strutture per anziani (medici, infermieri, psicologi, operatori addetti all'assistenza), ciascun corso è stato replicato due volte. In totale sono stati realizzati n. 45 corsi di formazione di 2 ore ciascuno.

Nel 2022 la formazione si sta svolgendo direttamente presso tutti i Centri servizi del Distretto di Feltre per allargare la formazione all'intero ambito distrettuale del Feltrino con la consulenza dei professionisti (medici, infermieri e psicologi) che lavorano nel servizio di Cure palliative e la discussione a piccoli gruppi di casi clinici per condividere le difficoltà assistenziali. Vengono organizzati, all'interno del progetto formativo, degli incontri su tematiche specifiche condivise con i Centri servizi. In successione, la formazione proseguirà all'interno dei centri stessi con meccanismo "a cascata" interessando tutte le figure professionali che vi operano avendo come scopi:

  • Individuazione del paziente con bisogni di cure palliative
  • Individuazione e gestione del dolore
  • Individuazione e gestione dei sintomi del fine vita
  • Gestione corretta alla terapia orale ed infusiva
  • Gestione della sedazione palliativa