Primiero, Cento anni dopo Schützen e Alpini ricordano i Reduci di Isernia
Alpini e Schützen hanno sfilato insieme domenica mattina a Primiero,
per ricordare i reduci prigionieri ad Isernia nel 1918. Una storia poco
conosciuta, ma che nasconde tra le sue pieghe, il passato ancora vivo e molte
sofferenze per una intera comunità.
A più di cento anni da quei giorni bui, la comunità locale ha deciso di
dedicare un evento solenne agli ex combattenti austro-ungarici di Primiero,
deportati nel campo di internamento a Isernia dal novembre 1918 alla
primavera 1919.
Alla fine della Prima Guerra mondiale, quattrocentonovantotto trentini, orginari del Primiero e del Vanoi, già ritornati nei loro paesi al termine del conflitto, furono dichiarati prigionieri di guerra dall'esercito italiano e trasferiti ad Isernia, insieme a centinaia di altri trentini e veneti, che avevano combattuto con l'esercito austroungarico.
Alla fine della Prima Guerra mondiale, quattrocentonovantotto trentini, orginari del Primiero e del Vanoi, già ritornati nei loro paesi al termine del conflitto, furono dichiarati prigionieri di guerra dall'esercito italiano e trasferiti ad Isernia, insieme a centinaia di altri trentini e veneti, che avevano combattuto con l'esercito austroungarico.
Considerati tedeschi dagli italiani e italiani dai tedeschi, vissero un
durissimo periodo di incertezza e vennero costretti a lavorare in una terra
per loro straniera. La loro vicenda fu a lungo dimenticata e tramandata
solo dalle famiglie che ne furono coinvolte.
"In memoria degli ex combattenti austro-ungarici di Primiero che qui radunati furono deportati nel campo di internamento di Isernia in Molise novembre 1918 - primavera 1919. Primiero ricorda riconoscente, marzo 2019".
Nelle prossime settimane, si terrà anche un viaggio della memoria organizzato dagli Schuetzen di Primiero e della Valsugana - con altre cerimonie ufficiali a Isernia - per non dimenticare questa importante pagina di storia della comunità trentina.
La commemorazione
La commemorazione di domenica mattina, è iniziata con una solenne
celebrazione religiosa alle 10.30 - presieduta dal decano di Primiero,
don Giusepe da Pra - nella Chiesa Arcipretale di Fiera alla
presenza del presidente della Comunità di Primiero con i sindaci del
territorio che portavano la fascia tricolore e i molti
rappresentanti delle associazioni locali.
In prima fila anche il presidente del Consiglio regionale, Roberto
Paccher, il Presidente del Consiglio provinciale, Walter
Kaswalder e il direttore della Fondazione Museo Storico del
Trentino, Giuseppe Ferrandi.
Al termine della solenne celebrazione liturgica, un lungo corteo -
sulle note della banda di Primiero - con penne nere e cappelli piumati
a sfilare insieme portando una corona con la scriitta "Primiero
Ricorda", fino alla chiesa della Madonna dell'Aiuto, dove sono
intervenute le autorità presenti, ricordando l'importanza di questo
evento.
Nel segno della Pace
Il presidente della Comunità di Primiero, Roberto Pradel si è
soffermato sull'importanza e sul valore della pace, senza dimenticare
il nostro passato e i personaggi che hanno unito popoli e
generazioni.
Il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, ha
evidenziato il valore della storia trentina, di fondamentale importanza
anche per le nuove generazioni.
Il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher ha invece
annunciato che sosterrà la richiesta di un atto formale, indirizzata al
Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte degli
abitanti del Primiero, per ricordare i reduci trentini che furono
arrestati dopo la fine del primo conflitto mondiale e internati a
Isernia, senza averne mai saputo le ragioni, "Un atto formale, ancorché
simbolico, come segno di riconciliazione e ricompensa per l'ingiustizia
subita dai cittadini di Primiero".
Il direttore del Museo storico, Giuseppe Ferrandi ha ricordato
quanto sia importante un evento come quello di Primiero per non
dimenticare il passato, soprattutto alla luce degli eventi di cronaca
di questi giorni, che richiamano periodi molto bui.
Dopo i discorsi delle autorità presenti, il Corpo musicale folcloristico di Primiero ha intonato le note dell'Inno europeo per la scopertura - da parte di una giovane -, di una lapide di ricordo dei reduci trentini, posizionata sulla Torre civica di Fiera di Primiero.
Dopo i discorsi delle autorità presenti, il Corpo musicale folcloristico di Primiero ha intonato le note dell'Inno europeo per la scopertura - da parte di una giovane -, di una lapide di ricordo dei reduci trentini, posizionata sulla Torre civica di Fiera di Primiero.
Una memoria che rimarrà viva anche ai posteri, evidenziando la storia
degli ex combattenti austro-ungarici di Primiero deportati nel campo di
internamento ad Isernia nel 1918.
La lapide sulla Torre civica
Particolarmente significativo il testo della lapide sulla Torre civica di Fiera di Primiero:"In memoria degli ex combattenti austro-ungarici di Primiero che qui radunati furono deportati nel campo di internamento di Isernia in Molise novembre 1918 - primavera 1919. Primiero ricorda riconoscente, marzo 2019".
Nelle prossime settimane, si terrà anche un viaggio della memoria organizzato dagli Schuetzen di Primiero e della Valsugana - con altre cerimonie ufficiali a Isernia - per non dimenticare questa importante pagina di storia della comunità trentina.
- A questo link la relazione storica sui "fatti di Isernia" inviata al Presidente della Repubblica.https://www.primiero.tn.it/media/files/news/Relazione-storica-Presidente-Repubblica.pdf
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